(30 maggio 2009)
MALATO DI MENTE
Il suo sguardo,
spento come il lampione
che sorregge il suo peso,
vaga nel cielo vuoto
di stelle nel nulla svanite.
Le parole gridate
fuoriescono libere!
Il passante ascolta distratto
lo straripante parlare sconnesso
che saltella tra ricordi smarriti
e progetti confusi.
E sorride di lui,
ascoltando il suo canto
un poco stonato!
Ma il mio volto
é un cielo coperto,un campo solcato;
un torrente assolato di aridi sterpi.
Per poco!
Il suo sguardo,
spento come il lampione
che sorregge il suo peso,
vaga nel cielo vuoto
di stelle nel nulla svanite.
Le parole gridate
fuoriescono libere!
Il passante ascolta distratto
lo straripante parlare sconnesso
che saltella tra ricordi smarriti
e progetti confusi.
E sorride di lui,
ascoltando il suo canto
un poco stonato!
Ma il mio volto
é un cielo coperto,un campo solcato;
un torrente assolato di aridi sterpi.
Per poco!
RECENSIONE:
Quadro vivente di struggente intensità. Nell’angolo buio dell’indifferenza e dell’irrisione, l’autore coglie l’uomo solo, perso nei suoi fantasmi. Si scioglie l’emozione trattenuta in pianto e compassione.
Bice Di Giacomo
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