martedì 22 dicembre 2009

Poesia n. 243
( 10 dicembre 2009)


OCCHI INSONNI

Gli occhi insonni
se ne vanno per il cielo
come lucciole spente!
Non vedono che ombre
in quelle pagine ingiallite
dove dell’icona amata
restano contorni persi
e sorrisi bruciati.



Recensione
Lirica asciutta nella pienezza evocativa di brucianti emozioni, colte nello struggente affannoso respiro della fine.
 Bice D Giacomo

sabato 19 dicembre 2009

Poesia n.205
(29 maggio 2009)

FONTANA

Dalle viscere della terra,
di me impregnata,
fuoriesce limpida fresca dissetante,
come il tuo apparire dopo tanta assenza,
flussi d’acqua
in bocche consumate.

Si ferma il contadino
con il suo compagno d’avventura;
porta a casa il peso
della stanchezza quotidiana.
Uno beve!
L’altro si disseta
nella vasca che riflette
cerchi concentrici
di rimpianti.
Più giù, come ragnatele
a tessere il mosaico
di storie amare,
le mamme a strofinare
stanche intimità.
Ma la stanchezza non si avverte
con il canto che accompagna il lavorare
come il soldato prima dell’attacco.

Fontana di asciugate arsure
più non odo del tuo fluire il canto;
e  al vento lascio per te un pensiero
perché rinverdisca il crepuscolo
di questo tramonto che si spegne.
(Foto:dal sito http://www.cannae.it/ a cura di Antonio Di Leo)


 

Recensione:
Una scintilla della mente accende il ricordo e divampa un flusso di memorie. Immagini fresche e intatte di un presente ormai remoto, nel tempo e nello spazio. Rivive l’emozione di uno sguardo precocemente vivo e attento ora adombrato dal velo della nostalgia.
                        Bice Di Giacomo

sabato 12 dicembre 2009

Poesia n.229
(17 settembre 2009)

TERRA


Quando d’oro ti ricopri
sei fuoco che non brucia
e se la brezza soffia sull’arsura
s’inchinano le spighe a te legate.
Nelle tue viscere c’è la morte e c’è la vita
come stagioni che si alternano nel tempo!
Ma se accogli le gocce di una fronte
che rivolta la tua durezza
la morte diventa  germe
di nuove  storie.

Oh terra madre,
come figlio ingrato a te appeso,
ti denudo ti rivesto e ti snaturo!
Ma quando il freddo avvolgerà il mio corpo
nel tuo grembo sarò
terra anch’io!

Recensione :
Lirica asciutta dal suono maturo, distaccato e coinvolto. Con occhio filiale, l'autore coglie tutta la drammaticità della vita e del suo dipanarsi. Lo fa con questo Canto/Omaggio alla terra, madre di tutte le madri, che tutto dà e tutto poi riprende con lo stesso, sempiterno abbraccio d'amore.
Bice Di Giacomo

venerdì 11 dicembre 2009

Poesia n. 188
(16 marzo 2009)
FRECCE D’AMORE


I tuoi occhi
come frecce d’amore
si posano ancora
sul cuore dolente
che nell’ostile mare
rema disperso.



Nota dell'autore: la poesia è stata isnerita nel volume relativo al 1° Concorso Nazionale di Poesia inedita- Il Federiciano-, indetto dal Comune di Rocca Imperiale (Cs)

venerdì 4 dicembre 2009

L'uomo e la donna



Opera n.46
(4 dicembre 2009)