sabato 12 dicembre 2009

Poesia n.229
(17 settembre 2009)

TERRA


Quando d’oro ti ricopri
sei fuoco che non brucia
e se la brezza soffia sull’arsura
s’inchinano le spighe a te legate.
Nelle tue viscere c’è la morte e c’è la vita
come stagioni che si alternano nel tempo!
Ma se accogli le gocce di una fronte
che rivolta la tua durezza
la morte diventa  germe
di nuove  storie.

Oh terra madre,
come figlio ingrato a te appeso,
ti denudo ti rivesto e ti snaturo!
Ma quando il freddo avvolgerà il mio corpo
nel tuo grembo sarò
terra anch’io!

Recensione :
Lirica asciutta dal suono maturo, distaccato e coinvolto. Con occhio filiale, l'autore coglie tutta la drammaticità della vita e del suo dipanarsi. Lo fa con questo Canto/Omaggio alla terra, madre di tutte le madri, che tutto dà e tutto poi riprende con lo stesso, sempiterno abbraccio d'amore.
Bice Di Giacomo

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