sabato 19 dicembre 2009

Poesia n.205
(29 maggio 2009)

FONTANA

Dalle viscere della terra,
di me impregnata,
fuoriesce limpida fresca dissetante,
come il tuo apparire dopo tanta assenza,
flussi d’acqua
in bocche consumate.

Si ferma il contadino
con il suo compagno d’avventura;
porta a casa il peso
della stanchezza quotidiana.
Uno beve!
L’altro si disseta
nella vasca che riflette
cerchi concentrici
di rimpianti.
Più giù, come ragnatele
a tessere il mosaico
di storie amare,
le mamme a strofinare
stanche intimità.
Ma la stanchezza non si avverte
con il canto che accompagna il lavorare
come il soldato prima dell’attacco.

Fontana di asciugate arsure
più non odo del tuo fluire il canto;
e  al vento lascio per te un pensiero
perché rinverdisca il crepuscolo
di questo tramonto che si spegne.
(Foto:dal sito http://www.cannae.it/ a cura di Antonio Di Leo)


 

Recensione:
Una scintilla della mente accende il ricordo e divampa un flusso di memorie. Immagini fresche e intatte di un presente ormai remoto, nel tempo e nello spazio. Rivive l’emozione di uno sguardo precocemente vivo e attento ora adombrato dal velo della nostalgia.
                        Bice Di Giacomo

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