Poesia n. 254
(6 febbraio 2010 )
OSCURE CAVERNE
Anche il sole si tinge di nero
quando il giorno s’offusca
se si passa il tempo a gridare
nei mercati, nelle piazze
o nelle case dove il fuoco
è già spento.
Se viene la sera
discende la tregua
e non si ha voglia più di parlare,
neanche ascoltare
storie d’amore,
passate come una brezza
di prima mattina.
O forse mai nate!
Si desta il silenzio e
neanche il cane abbaia alla luna;
risparmia il suo fiato
perchè domani riparte il concerto,
lasciato a metà:
dolenti armonie che
come il lento fluire
di un carsico fiume
si perdono
in oscure caverne!
Recensione
Il frenetico agire, tra aridità di relazioni, sfibra l’anima e il corpo che si abbandonano al silenzio stringendo il bisogno di ascolto mancato. Indaga l’autore, tra pubblico e privato, il quotidiano e scopre la voragine che ingoia la vita e ne sputa il fantasma.
Bice Di Giacomo