sabato 20 giugno 2009

Poesia n.171
(28 gennaio 2009)


L’ORA DELLE OMBRE


Scende felpata
la bruma dal declivio
che come un velo copre
le tante assenze.
Suono non ha
il canto di cicale
e di grilli su steli
abbarbicati.
Da troppo tempo,
dietro sprangati usci,
più non si respira!
In silenzioso andare
rianimano le strade
lontane voci.
Si destano,
come lucciole
nell’ora delle ombre,
per rinverdire prati
di fiori appassiti.


RECENSIONE:
“Lavoro sottile e raffinato, di apparente sottrazione di suoni e presenze, per introdurci nel luogo della solitudine mediante un linguaggio di forti suggestioni e grande musicalità, In un ovattato intreccio di passato e presente si rompe il silenzio. Voci e respiri passati riecheggiano. E’ il gioco dolce e spietato della memoria”
Bice Di Giacomo

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