sabato 20 giugno 2009

Poesia n.142
(gennaio 2004)


DISSOLVENZA

Ti guardo da lontano, perchè abbagli;
con paso lento ti avvicini,
con la mano sfiori i miei ardori,
con la bocca cheti la mia voce
e l'anima è colma di delizie.

Sei come stanca, con la testa sul mio petto
per ascoltare l'infrangersi del mare.
Cheto non è, come potrebbe
se il corpo s'immerge e poi raffiora
come barca che lotta senza sosta.

Ti guardo da lontano, perchè sei stella;
amata stella, dal tempo consumata,
sbiadito è il tuo sorriso;
negli occhi velata tarsparenza;
nei miei solo rimpianti.

Ora cerco sul viso i tuoi colori
che vestivano i prati a primavera;
ma in quest autunno
il vento regala i tuoi profumi
di antiche essenze evaporate.


NOTE:
La poesia è stata inserita nell'antologia "Tra un fiore colto e l'altro donato"-Vol.V-parte 1-Editore Aletti

Recensione:
Una sintesi felice dove il più e il meno espressivo non trova asilo e ogni possibile sbavatura retorica è bandita. Fresca ed intensa nella sua fluidità evocativa. E' una istantanea dell'amore, nelle sue diverse stagioni, ripescata nella memoria in un caldo tramonto estivo ed accarezzata dalla luce fioca e malinconica del ricordo. E' il ricordo dell'amore che vorremmo portarci sempre dentro.
Milano 1 gennaio 2008 Bice Di Giacomo

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