sabato 20 giugno 2009

Poesia n.184
(30 gennaio 2009)


INSONNIA

Quando scende la notte
e la luna si rintana
nelle nostre zone d'ombra
i segreti fuoriescono
come fantasmi.
Hanno il passo del montanaro
che s'inerpica stanco
tra incagli spinosi
del tempo che rimane!

Quando scende la notte
e la luna si rischiara
lo sguardo si dischiude
per ascoltare suoni
che come vòceri
esondano
da argini fatiscenti.


RECENSIONE:
L'incapacità di dimenticare ci rende insonni, quando la notte dell'incomunicabilità scende dentro di noi. La fredda luce "lunare" della ragione esalta le forze caparbie ed inquiete che ci abitano; dà vita solo a fantasmi e suoni rauchi. Ridotte al silenzio voci, stimoli, gesti, l'Autore canta, con un raffinato uso della metafora le emozioni apparentemente sopite, nella tonalità del dolore stanco e soffocato con un fluido registro narrativo.
Bice Di Giacomo

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