sabato 20 giugno 2009

Poesia n.136
(28 febbraio 2004)


INATTESO VIAGGIO


Così,
all'improvviso;
inatteso viaggio
che non ha ritorno.
Sei partito,
senza un cenno
di saluto;
portano gli abbracci
solo emozioni;
troppi occhi
avrebbero inumidito.

Hai lasciato i tuoi sorrisi,
timidi,
appena accennati;
riempivano l'aria
di gioiose sazietà.

Sei qui intorno,
nell'aria rarefatta,
nelle notti insonni,
quando gli occhi cercano
tra le tante ombre.

E incatenano!

Sei nell'aria che respiro
nel vento che accarezza,
per un attimo,
con la tua mano
di ruvida bontà.

Sei dove sono
e dove andrò,
quando è tempo di andare.

Sei nel risveglio
che è tempesta
e come la risacca
mi allontani
dalla scogliera.


Note:
la poesia è stata premiata con il primo posto ex aequo al 37° concorso internazionale di poesia religiosa -Centro di Cultura "SS Croce" di Taranto.

Motivazione:
Il dolore per la perdita di una persona cara è sempre immenso, ma diventa anche più acerbo quando la dipartita giunge inattesa. L'autore trova un doloroso conforto nel ricordo del suo sorriso, nella sensazione della sua presenza nell'aria, durante le notti insonni, o nel vento che accarezza. La certezza di avere vicino, anche se non sensibilmente, la persona cara aiuta a vivere, come aiuta e sostiene la speranza di ritrovarla, un giorno, nel luogo in cui si starà per sempre.

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